Nelle prestazioni sanitarie, il consenso informato gioca un ruolo molto importante.
Tutti noi nel corso della vita ci siamo rivolti ad un medico, pubblico o privato, per un accertamento, un intervento o un’attività terapeutica. Il medico prima di iniziare o proseguire la cura del paziente ha l’obbligo, salvo i casi di emergenza, di fornirgli il consenso informato, cioè tutte quelle informazioni sulla natura dell’intervento, sui risultati conseguibili e sui rischi. Scegliere in modo libero e consapevole è uno dei diritti inalienabili del paziente.
Cosa succede se manca il consenso informato?
Prendiamo il caso di un intervento sanitario, senza consenso informato, che abbia comportato un danno alla salute per il paziente a causa di un errore medico. Il paziente stesso, dimostrando che se adeguatamente informato non avrebbe prestato il consenso, otterrà sia il risarcimento del danno alla salute che un ulteriore danno derivante dalla mancata informazione.
Sempre in caso di mancanza del consenso informato, il paziente può avere diritto al risarcimento della mancata informazione anche se non ci fosse l’errore medico. Non solo. Potrà anche ottenere un risarcimento del danno alla salute derivante dal peggioramento della situazione in cui si trovava prima dell’intervento e quella successiva allo stesso.