Come si comunica il licenziamento a un dipendente?
Siamo abituati a pensare a una lettera consegnata di persona o spedita attraverso il servizio postale. Questo significa che la comunicazione fatta attraverso altri canali, come la mail o il messaggio whatsapp, debba sempre considerarsi nulla? La risposta è no: la legge prescrive che il licenziamento debba avere forma scritta, cioè non possa essere intimato verbalmente, ma non esclude espressamente l’utilizzo di strumenti tecnologici alternativi alla carta o alla penna.
Capita anzi che le modalità classiche a volte non possano essere utilizzate perché non è possibile reperire il lavoratore al domicilio conosciuto. È il caso del dipendente che ha lasciato il posto trasferendosi all’estero senza comunicare al datore di lavoro un nuovo domicilio.
In queste circostanze, si può procedere anche per mail o whatsapp purché il mezzo utilizzato consenta di ricondurre con certezza la comunicazione al datore di lavoro e la volontà di recedere dal rapporto si sia espressa in modo chiaro. In ogni caso, qualunque sia lo strumento di comunicazione utilizzato, il datore di lavoro deve ricordare che il licenziamento deve essere sempre motivato e che essendo un atto recettizio può produrre effetti solo nel momento in cui il destinatario ne venga a conoscenza.
Il datore di lavoro dovrà quindi dare prova che la comunicazione scritta di recesso, in qualunque modo venga effettuata, sia stata ricevuta dal suo destinatario.
Avv. Osvaldo Fratini e Avv. Gaia Fratini