Rassegna stampa

Il processo “simulato”: un nuovo strumento di formazione.

L’aula di Tribunale intimorisce e affascina allo stesso tempo. Oltre che un luogo di giustizia, è un luogo di uomini e di storie, che si intrecciano da sempre. Chi di noi non si è mai immaginato con una toga sulle spalle? O dietro al banco degli imputati? Per questo siamo così appassionati di certi film, libri o serie tv. 

Così abbiamo pensato ad uno strumento di formazione, che possa sfruttare al massimo il potenziale di questo mondo narrativo che riguarda tutti noi.

Ecco allora il convegno, piuttosto insolito, che si è svolto giovedì scorso presso la sede di Confindustria Toscana Sud.

Il nostro format ribalta la prospettiva dei classici corsi di formazione, dandogli un carattere totalmente esperienziale. Potremmo dire che è a tutti gli effetti un gioco di ruolo, che trasmette nuove nozioni e competenze per ogni attività svolta al suo interno. 

Ecco cosa è successo.

Abbiamo messo a confronto due fattispecie delittuose: la truffa aggravata e la indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Dopo aver svolto una panoramica per approfondire la normativa, e soprattutto l’evoluzione giurisprudenziale sul punto, abbiamo introdotto il ruolo dell’avvocato nonché i principi cardine del processo penale. 

Stabilito il contesto di riferimento, è arrivato il bello. Una volta illustrato un caso concreto, abbiamo ingaggiato i partecipanti chiedendo loro possibili soluzioni effettive, alla luce di quanto spiegato in prima battuta. Non ci siamo accontentati di semplici risposte, abbiamo preteso che ogni deduzione fosse provata in giudizio.

Ecco che improvvisamente l’aula del Convegno si è trasformata in un’aula di Tribunale.

Ogni partecipante rivestiva una parte processuale: chi l’avvocato, con tanto di toga, chi il Pubblico Ministero, chi il testimone, chi l’imputato e chi il Giudice.

Ognuno aveva davanti a sè il suo fascicolo, di cui avevamo fatto una fedele ricostruzione, e lo studiava attentamente. Ogni singola parte processuale era coadiuvata dai relatori, ma di fatto erano i partecipanti al convegno ad animare attivamente il processo penale, di cui si sentivano pienamente responsabili.

Sul campo i punti interrogativi erano molti: che cosa posso fare ora? Che cosa posso dire? E ora, dato che il testimone ha detto questo, cosa faccio? Che faccio, mi oppongo a questa domanda?

Il divertimento non è mancato, ma senz’altro sono emerse in maniera evidente le difficoltà che si incontrano ogni giorno nelle aule dei nostri Tribunali. 

Non è stato solo un corso ma una nuova esperienza. I partecipanti hanno potuto approfondire le fattispecie di reato affrontate e, al tempo stesso, hanno avuto una visione della giustizia più concreta.

Crediamo molto in questo format. Se siete interessati ad approfondire le tematiche giuridiche e processuali che ruotano intorno ai reati, scriveteci. Potreste avere anche voi un processo su misura.

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